Fratelli

regia
Antonio Viganò
drammaturgia
Antonio Viganò
produzione
Teatro la ribalta-Kunst der Vielfalt in collaborazione con Balletto Civile e Gli Scarti ETS
attori
-
quando
Note di regia

È la necessità di comunicare che spinge due fratelli che vivono in un appartamento nel cuore di una città ad inventare una serie di giochi, storie, gesti.

Perchè non si parlano? Si parlano, eccome.

Ma la lingua di uno dei due sembra ingarbugliata. Egli ha un modo di fare e di comportarsi del tutto suo.

È certo che non può essere lasciato solo, perchè da solo non ce la farebbe. Egli ha bisogno del fratello sano e il fratello sano vuole aiutare il fratello malato.

Da tempo registra i suoi gesti, i suoi movimenti, le sue bizzarrie, perchè non può sopportare l'idea che suo fratello possa nascondere linguaggi che egli non riesce a comprendere.

Per aiutarlo non ha altra strada che tentare di scoprire la logica di ciò che fa e di ciò che dice.

Non si rassegnerà mai, sarebbe un'offesa alla propria intelligenza.

Del resto il loro rapporto è così stretto che anche lui, in fondo, ha bisogno del fratello malato.

Ha scoperto, per esempio, che quando questi entra in una storia, sembra felice. E allora, via, a raccontare storie. Ma le storie, purtroppo, si interrompono, si spezzano, perdono il capo e la coda ed allora si entra nel mondo delle piccole cose quotidiane, nelle certezze degli oggetti presenti.

La vita nell'appartamento porta a stabilire delle relazioni che sembrano quasi piccoli rituali o, volendo, un gioco. Il linguaggio è semplice, poetico, intensamente emotivo:

movimenti danzati, brani di storie conosciute, gesti come espressione di desideri e scambi di intenzioni.